Questo settembre si celebra la nuova edizione del Festival dei Brutti: sfilate, comizi e live all’insegna del divertimento.
“La bruttezza è virtù, la bellezza è schiavitù”: così recita il motto di un festival che, ogni anno, richiama migliaia di persone da tutta Italia. Potremmo definirlo un evento estetico, ma in realtà è un manifesto, una rivalsa per ‘i brutti’ e un modo per celebrare l’autoironia, la cosa più affascinante di sempre.

La storia è antica e sorprende ancora oggi. Nel 1879 nacque infatti il Club dei Brutti, con l’obiettivo di aiutare le zitelle considerate poco avvenenti a trovare marito. Se oggi ci lamentiamo dei filtri su Instagram, un tempo la ‘bruttezza’ poteva seriamente compromettere la stabilità economica di un’intera famiglia. Da trauma sociale a bandiera di orgoglio: in questo, Piobbico è stata pioniera.
Oggi, 146 anni dopo, il Club conta migliaia di iscritti in tutto il mondo (tra i 18 e i 25 mila, con fonti che arrivano a parlare di 30.000 sedi) e annovera nomi come Mike Bongiorno, Pippo Franco, Giulio Andreotti, Maurizio Costanzo e persino Paolo Bonolis. A dimostrazione che la bruttezza non conosce confini: nemmeno quelli televisivi.
Dal Re dei Brutti alle sfilate: il programma 2025 tra polenta e autoironia
A Piobbico anche quest’anno si incorona il nuovo Re dei Brutti. Nuovo per modo di dire, visto che il presidente mondiale in carica, Giannino ‘La Belva’ Aluigi, è stato rieletto lo scorso anno per la tredicesima volta consecutiva. Un record che neanche Putin, a confronto, reggerebbe con la stessa ironia. Qui la politica non si fa con i programmi, ma con le facce: più sei sgraziato, più voti porti a casa.

Il Festival dei Brutti 2025 si terrà dal 12 al 14 settembre, con il clou domenica 14. Tre giorni che mescolano goliardia, folklore e buona tavola: si parte con l’apertura delle cantine, tra polenta alla carbonara, lumache e vino locale che scorre come fosse acqua santa. Poi arrivano le sfide folkloristiche come il Palio della Damigiana – più test per fegati che gara sportiva – e i comizi dei candidati al titolo, dove l’unico requisito è sapersi prendere in giro.
A rendere tutto ancora più surreale ci pensa il Corteo del Brutto, una sfilata che sembra uscita da un carnevale distorto, con tanto di ‘Bandino dei Brutti’ e concerti live fino a notte fonda. E non mancherà il prestigioso Premio No‑Bel, dedicato a chi difende l’arte più rara di tutte: ridere di se stessi prima che lo facciano gli altri. Insomma, se ne vedranno delle belle – si fa per dire.