Aumento di 558 euro sullo stipendio per migliaia di lavoratori: a chi spetta

Migliaia di lavoratori prenderanno fino a 558 euro in più sullo stipendio. Controllate se l’aumento riguarda anche voi.

Un nuovo contratto porterà un incremento dello stipendio di 558 euro. I fortunati sono i dipendenti statali ma non è tutto. Saranno erogati anche gli arretrati legati al ritardo nel rinnovo, fino a 9 mila euro le somme spettanti. Scopriamo chi avrà questo gradito regalo.

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Aumento di 558 euro sullo stipendio per migliaia di lavoratori: a chi spetta (Lacasamadre.it)

Nei giorni scorsi è stata siglata all’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle Pubbliche amministrazioni l’ipotesi di accordo per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro dell’Area Funzioni Centrali. Un rinnovo relativo al triennio 2022/2024. Le sigle sindacali hanno sottoscritto l’intesa ad eccezione della CGIL. Quello dei ritardi dei rinnovi dei CCNL è in Italia un problema rilevante a cui sembra non si riesca a porre rimedio.

Un contratto collettivo su tre è scaduto e il rinnovo incontra diversi ostacoli. Le trattative tra sindacati e aziende rimangono bloccate per un periodo lunghissimo e a rimetterci sono principalmente i lavoratori che attendono con ansia un aumento di stipendio. Sembra ci sia un lieto fine per i dipendenti dell’Area Funzioni Centrali, l’ipotesi di accordo è stata siglata .

Cosa prevede il nuovo contratto collettivo per l’Area Funzioni Centrali

Il nuovo contratto prevede un aumento di 558 euro lordi mensili per 13 mensilità con decorrenza da gennaio 2024. Significa che i lavoratori coinvolti nel rinnovo del CCNL riceveranno arretrati per un valore medio complessivo di circa 9400 euro relativamente al periodo che terminerà nel mese di ottobre 2025. Oltre all’atteso aumento salariale il contratto introduce altre interessanti novità.

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Cosa prevede il nuovo contratto collettivo per l’Area Funzioni Centrali (Lacasamadre.it)

Sono state definite nuove linee guida per conciliare lavoro e vita privata e garantire l’efficienza dei servizi. L’accordo rafforza, poi, le misure di sostegno al reddito alla sanità, all’istruzione e alle attività culturali e pone l’accento sulla transizione digitale e sull’uso di tecnologie emergenti come l’IA. In più il nuovo contratto prevede l’istituzione di un Organismo paritetico per l’innovazione al fine di garantire un confronto costruttivo e partecipativo.

Come detto si tratta ancora di un’ipotesi di accordo. Ora il documento sarà sottoposto alle procedure di approvazione attualmente in vigore prima di entrare in vigore. Il presidente dell’ARAN Antonio Naddeo ha tenuto a sottolineare come questo accordo riconosce il ruolo strategico delle dirigenza e dei professionisti delle amministrazioni centrali. In più ha evidenziato il carattere innovativo del contratto che porta nuove tutele e potenzia il welfare oltre a rilanciare la formazione e a rafforzare i sindacati. Meno di tre mesi per chiudere la trattativa. Ora si riparte con i nuovi contratti 2025/2027.

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