ChatGPT, il bot di intelligenza artificiale, è down in questi minuti ed il mondo, a causa di ciò, è andato nel caos più totale. Andiamo a vedere in maniera dettagliata di che cosa si tratta e che cosa sta succedendo da questo punto di vista.
Il mondo tecnologico, in senso assoluto, vede sul proprio orizzonte come curiosità maggiore il tentativo di capire dove potrà arrivare l’intelligenza artificiale. Già oggi, infatti, sono possibili delle cose che, fino a pochissimo tempo, erano considerate del tutto impossibili. O, al massimo, elementi di un film o di un libro di pura fantascienza. Proprio per questo motivo è difficile immaginare dove si potrà arrivare e fin dove ci si potrà spingere da questo punto di vista. La piattaforma che si basa sull’AI che maggiormente è nota ai più è senza ombra di dubbio Open AI, con il suo bot ChatGPT.
Si tratta di uno strumento che è utilizzato da milioni e milioni di persone praticamente ogni giorno, dal momento che sfruttando le informazioni presenti sul web si possono ottenere delle risposte molto strutturate e spesso anche accurate. Proprio in ragione di quanto detto fino a questo momento, arrivano delle notizie davvero sorprendenti. A quanto pare, infatti, ChatGPT in questi minuti ha smesso di funzionare e la cosa, ovviamente, per usare un eufemismo, non è passata inosservata. Andiamo a vedere nel dettaglio che cosa sta succedendo.
Le segnalazioni, come era inevitabile che fosse, sono arrivate da ogni angolo del mondo e confermano un timore che sin dalle prime avvisaglie di oggi 3 settembre stava serpeggiando. ChatGPT, infatti, ha smesso di funzionare a partire dalle 9 circa nostrane in ogni angolo del pianeta. Pur essendo, infatti, ancora visitabile in maniera apparentemente normale, il chatbot in questione non fornisce risposte agli utenti e non dà segni di vita. Consentendo però ancora l’accesso alle vecchie conversazioni.
Al momento le cause dietro questo crollo di ChatGPT sono sconosciute, ma si tratta di un qualcosa sulla quale la società in questione starà già lavorando per provare ad ovviare a questo problema nel minor tempo possibile. Nonostante questo, però, è da segnalare che non è la prima volta che succede un qualcosa di simile.
Episodi analoghi, infatti, sono già accaduto per il chatbot di Open AI già nel mese di giugno ed a gennaio. La speranza di tutti, ovviamente, è che la situazione possa rientrare nel minor tempo possibile, dal momento che in molti lavori può davvero dare una grande mano. Si attendono sviluppi.
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