Il livello intellettivo superiore alla media emerge già a partire dai primi anni di vita, tuttavia non sempre è facile riconoscerlo: questi dettagli rivelano un bambino plusdotato.
Fin dalla tenera età, i genitori osservano i loro bambini cogliendo ogni loro minimo progresso. Nei primi anni di vita, essi apprendono secondo i propri tempi, mostrando determinate propensioni. Il momento del confronto con gli altri coetanei però, arriva quando il piccolo inizia la scuola.

Spesso si è erroneamente portati a pensare che nell’età dell’infanzia, le qualità intellettive siano strettamente legate ai voti ottenuti. Il figlio è un “genio” perché prende 10 in matematica? Non è detto. Per definire un bambino “plusdotato” si fa appello non soltanto all’apprendimento di una materia, ma piuttosto ad una serie di talenti che spiccano a testimonianza di una grande intelligenza. Dalla capacità di ragionamento alla logica, passando per la memoria eccellente, il linguaggio precoce e sviluppato, la creatività e la curiosità.
Sebbene non si possa parlare di stereotipi in quanto la plusdotazione non ha parametri universali di misurazione, è comunque possibile individuarne alcuni tratti. Non sempre è facile accorgersi di essere di fronte ad un bambino dall’intelligenza fuori dal comune, ma questi segnali aiutano ad avere le idee più chiare.
Come riconoscere un bambino plusdotato: le caratteristiche
Sottoporre i bambini a test d’intelligenza o valutazioni psicologiche specifiche è soltanto un modo per poter individuare la sua plusdotazione. Anche nella quotidianità però, è possibile soffermarsi ad osservare caratteristiche e comportamenti che ne possono fornire una dimostrazione.

I bambini con un’intelligenza superiore sono dotati di una curiosità inesauribile, che li porta a fare centinaia di domande e a chiedersi il “perché” di molte cose. Se i loro quesiti non vengono soddisfatti con risposte approfondite, molto probabilmente si immergeranno in fonti esterne per addentrarsi nel tema.
Sono generalmente molto profondi nei loro ragionamenti emotivi. Un bambino plusdotato potrebbe essere fortemente sensibile o avere un senso di giustizia o di solitudine molto sviluppato. “Che cosa ci accade dopo la morte?” è una delle domande tipiche che potrebbe porsi. Nonostante la giovane età è in grado dunque di affrontare concetti astratti.
É possibile che il bambino manifesti delle reazioni molto intense agli eventi. Dalla rabbia alla gioia, fino alla paura e alla tristezza. Tutto viene vissuto da lui con la consapevolezza di un adulto. Proprio per questo e per una capacità linguistica eccellente, con ampio lessico che permette di costruire complesse sintassi, potrebbe preferire la compagnia dei più grandi.
Non è raro vederlo confrontarsi con familiari, persone conosciute e perfino estranei, con i quali si addentra nelle più varie tematiche. Lo stesso può accadere con bambini più grandi di lui, con i quali stabilisce una connessione più naturale rispetto ai coetanei.
Ma cosa fare quando questi tratti emergono? Naturalmente il possibile per creare un ambiente stimolante e fornire un supporto costante nella crescita. Lo psicologo specialista può fornire una valutazione adeguata della plusdotazione e suggerire la migliore strada da seguire per esaltare i suoi talenti.