Il labirinto più grande del mondo è in Italia: se arrivi al centro trovi una piramide nascosta

Dal labirinto come simbolo letterario al più grande del mondo: quando le ossessioni di Borges prendono forma reale.

Jorge Luis Borges aveva un’ossessione che non lo ha mai abbandonato: i labirinti. Per lui, questi non erano soltanto spazi architettonici, ma simboli profondi della sua poetica. Ed è proprio nei suoi racconti (effettivamente complessi) diventavano il riflesso dell’universo, della conoscenza, del tempo e persino di Dio. “Il labirinto è una casa costruita per confondere gli uomini”, scriveva. Eppure, dietro questa apparente trappola, si celava sempre la ricerca di un ordine nascosto.

Illustrazione labirinto
Il labirinto più grande del mondo è in Italia: se arrivi al centro trovi una piramide nascosta – lacasamadre.it

I suoi testi rappresentavano la mente umana che tenta, ostinatamente, di dare forma all’infinito. Strade che si biforcano, porte che si aprono su altre porte, sentieri che non portano mai a un’unica verità ma moltiplicano le possibilità. Ed è proprio in questo continuo perdersi e ritrovarsi che sta la sua forza narrativa, e ciò che l’ha reso un personaggio enigmatico, ma al contempo magnetico. Un simbolo così potente da uscire dalle pagine dei suoi libri e ispirare non soltanto scrittori e filosofi, ma anche architetti e artisti pronti a trasformarlo in opere reali. Quelle stesse opere, oggi, sono veri e propri capolavori disegnati con la natura.

Dai sogni di Borges ai labirinti reali

Quella che per Borges era un’ossessione letteraria, in Italia è diventata qualcosa di molto più concreto. A Venezia, infatti, è nato un labirinto dedicato proprio a lui: un percorso di siepi che non vuole solo far perdere l’orientamento, ma ricordare l’atmosfera dei suoi racconti. Un piccolo tributo, semplice ma suggestivo, che oggi attira curiosi e turisti da tutto il mondo.

Labirinto di Borges a Masone
Dai sogni di Borges ai labirinti reali (credit: youtube @
Mirko Groove) – lacasamadre.it

Poi però c’è chi ha voluto alzare l’asticella. Non un giardinetto verde, ma un’opera gigantesca capace di battere ogni record. È il Labirinto della Masone, inaugurato nel 2015 a Fontanellato, vicino Parma, grazie all’idea dell’editore Franco Maria Ricci. Sette ettari interamente coperti da bambù: numeri che lo rendono ufficialmente il più grande labirinto del mondo.

Chi ci entra si rende conto subito che non è un passatempo da domenica pomeriggio. Oltre al divertimento di cercare la strada giusta, ci sono mostre, spazi culturali e persino angoli per rilassarsi. Se ci si perde, nessun problema: grazie al qr-code, è possibile essere recuperati. E poi la chicca: al centro, invece dell’uscita, c’è una piramide nascosta. Un dettaglio che sorprende tutti e che rende questa attrazione ancora più unica. Non è un caso se ogni anno migliaia di visitatori decidono di mettersi alla prova tra i suoi corridoi verdi. Insomma, dai libri di Borges alla pianura emiliana, il passo è stato più breve del previsto. Oggi basta una gita fuori porta per vivere in prima persona quello che lo scrittore argentino aveva immaginato solo con le parole.

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