Quando si pensa a una pianta profumata, resistente e bella da tenere non solo d’estate sul balcone si tira in ballo sempre la lavanda…
La lavanda è una delle piante odorose più rappresentative dalla flora mediterranea. Con il suo profumo inebriante e il suo immediato fascino decorativo, questa pianta perenne appare anche facile da gestire. Ecco perché è una delle scelte più comuni per chi ama il verde ma ha paura di impegnarsi troppo. Questa pianta riesce quasi sempre a donare un profumo inconfondibile, rilassante e pulito. Inoltre, è perfetta per i balconi degli appartamenti, sia d’estate che quando il clima è un po’ più rigido.

Per farla crescere forte e bella, basta solo un vaso profondo con un terreno ben drenato. Dopodiché è sufficiente curarla con qualche potatura stagionale. E fra maggio e giugno ogni balcone si nobiliterà con fiori viola profumatissimi, il cui odore è anche capace di tenere lontane le zanzare.
Ma la lavanda non è l’unica pianta resistente alle estati afose e agli inverni che si può piantare con successo a casa, sul davanzale o sul balcone. Ci sono anche alte piante da poter coltivare con grande soddisfazione. Per esempio, la santolina e l’elicriso, piante spesso presentate come “cugine” della più nobile e famosa lavanda.
Ma santolina ed elicriso sono ancora più resistenti della lavanda e riescono a offrire dei profumi che sorprendono. Se la lavanda ha un profumo dolce e rilassante ed è mediamente resistente al freddo, la santolina ha un profumo più intenso, quasi speziato, e ha un’ottima resistenza al clima rigido: sopravvive anche sotto lo zero. Ha delle foglioline argentee e lanose, belle da vedere e d’estate sorprende con una fioritura gialla, con capolini sferici. Per prosperare richiede solo una potatura all’anno.
Come curare la pianta alternativa alla lavanda: santolina o elicriso?
L’elicriso è ancora meno impegnativo. Ha un odore molto intenso, quasi tendente a quello della liquirizia, non muore neanche con il freddo rigidissimo dell’inverno, presenta un fogliame decorativo vellutato color verde-grigio e dei fiori, da giugno fino a settembre, color oro. E cresce da sé, quasi come una pianta spontanea. Quindi necessita di pochissime cure.

La santolina (il cui nome scientifico è Santolina chamaecyparissus) vuole un’esposizione in pieno sole e prospera in un terriccio calcareo, sufficientemente drenato. L’unica accortezza è di evitare i ristagni. Quindi va annaffiata poco. Va potata a fine inverno. E dà origine a fiori che possono essere essiccati per creare dei sacchetti aromatici.
Anche l’elicriso (Helichrysum italicum) vuole il sole pieno, ma cresce anche in un terreno povero, sabbioso o roccioso. Va annaffiato poco e ha tante proprietà curative. Gli antichi lo usavano balsamo per trattare i raffreddamenti e le bruciature. Oggi sappiamo che è un ottimo antinfiammatorio, utile quindi contro bronchiti, tracheiti, dolori articolari e infiammazioni cutanee.