Novità per le pensioni, arriva l’Intelligenza artificiale: nuovi controlli, chi è a rischio. Vediamo i dettagli di questo aggiornamento.
L’intelligenza artificiale (IA) è sempre più presente e utilizzata nelle attività quotidiane. Non solo per quanto riguardo le applicazioni che usiamo tutti i giorni da WhatsApp alla posta elettronica. L’uso dell’intelligenza artificiale è diffuso in settori come la sanità, i trasporti, la comunicazione.

Ma non solo, anche i servizi della Pubblica Amministrazione fanno sempre più uso dell’intelligenza artificiale per rendere più rapide e affidabili le procedure e migliorare le relazione con gli utenti sia dal punto informativo sia da quello dei servizi erogati. Le novità nei servizi dell’Agenzia delle Entrate e dell’INPS sono degli esempi degli ultimi aggiornamenti apportati dall’IA alla Pubblica Amministrazione.
INPS cosa cambia per i cittadini
L’età media effettiva delle pensioni è molto più bassa dei 67 anni previsti per il trattamento di vecchiaia, la prestazione più importante del sistema pensionistico italiano. Proprio l’INPS annuncia che utilizzerà l‘intelligenza artificiale come strumento di gestione della transizione dal lavoro alla pensione.

A questo annuncio si lega quello di maggiori controlli sui trattamenti erogati con lo spettro, per alcuni titolari di trattamento pensionistico, di dover restituire quanto percepito finora. In particolare le prestazioni sotto la lente d’ingrandimento dei nuovi strumenti di controllo delle pensioni saranno la quattordicesima, l’incremento al minimo e l’integrazione al minimo.
Qualora dai controlli emergesse che i percettori hanno redditi maggiori alle soglie previste, non resterà loro che restituire quanto percepito indebitamente. Con l’intelligenza artificiale sarà più difficile sfuggire ai controlli e il recupero delle somme più facile per l’INPS. Si potrebbe arrivare a somme anche di qualche migliaia di euro. Rimborsi cospicui per le tasche di molti pensionati.
I controlli si sono atti più stringenti con la campagna in corso per le pensioni erogate nel corso del 2021, destinata al recupero nei confronti di quanti non hanno i redditi personali relativi a quell’anno. Per questi soggetti l’INPS ha già applicato una ritenuta del 5 per cento sull’assegno di luglio. La ritenuta si protrarrà nei mesi di agosto e settembre per sollecitare i dati mancanti. In caso di mancata comunicazione a partire dal 19 settembre scatterà la revoca definitiva delle prestazioni connesse al reddito, come l’integrazione al minimo e la quattordicesima.
Quindi controlli più rigidi per le pensioni erogate con rischi concreti per gli inadempienti. L’intelligenza artificiale quindi migliora la qualità dei servizi disponibili per i cittadini e rende più efficace l’attività di controllo delle prestazioni erogate. In sostanza attenzione alle dimenticanze, possono costare care.