Questa città segreta è il luogo più surreale che vedrai oggi: un architetto l’ha costruita per dare forma al suo sogno

Visionaria, enigmatica, irresistibile: la Scarzuola è l’architettura che sfida ogni logica, una città segreta che ti farà subito innamorare

Non è una città, ma ne ha tutte le pretese. Non è un teatro, ma ogni pietra sembra sul punto di aprire il sipario. E non è nemmeno un monumento, almeno non nel senso canonico del termine. La Scarzuola è una di quelle stranezze italiane che sembrano uscite da un sogno lucido, o da un delirio controllato – che poi, a ben vedere, è quasi la stessa cosa.

La Scarzuola, monumento del corpo femminile
Questa città segreta è il luogo più surreale che vedrai oggi: un architetto l’ha costruita per dare forma al suo sogno (credit: youtube: @Adriano Monti Buzzetti Colella) – lacasamadre.it

Siamo in Umbria, nel comune di Montegabbione, provincia di Terni. Ma potremmo essere ovunque. O forse da nessuna parte. A idearla è Tomaso Buzzi, architetto milanese, visionario dichiarato, anima inquieta e creativa. Dopo una vita tra palazzi eleganti e clienti illustri, decide che è arrivato il momento di progettare qualcosa che non somigli a niente di conosciuto. Qualcosa che non si può spiegare con una pianta architettonica. E così, compra un ex convento francescano e gli costruisce intorno la sua città ideale, un luogo che sfugge a ogni logica ma segue ossessivamente un disegno interiore: il suo.

Come visitare la Scarzuola e cosa si trova al suo interno

A partire dal nome – Scarzuola – che riprende la scarza, la pianta con cui San Francesco, secondo la leggenda, costruì la sua capanna proprio lì. Buzzi parte da un luogo sacro e lo trasforma in qualcosa di profondamente profano, o forse spirituale in modo più terreno, più teatrale. E decide addirittura di abitarci.

la Scarzuola
Come visitare la Scarzuola e cosa si trova al suo interno (credit: youtube: @Cognatintrip) – lacasamadre.it

Nel suo progetto convivono scale che non portano da nessuna parte, teatri che non ospitano spettacoli, labirinti senza via d’uscita, templi pagani e citazioni esoteriche. È un percorso tra archetipi, segni, numeri, visioni. Una sorta di enciclopedia scolpita nella pietra, un’antologia personale che tiene insieme Escher, Palladio, Borromini, Villa d’Este, il Parco dei Mostri di Bomarzo e pure un pizzico di Dalì.

Un progetto volutamente lasciato incompiuto perché, a detta dell’architetto, sarebbe stato il tempo a mutarlo. A raccoglierne l’eredità è stato il nipote, che ne ha preso le redini nel 1980. Ogni dettaglio, però, ha un significato. Ma non chiedete quale: alla Scarzuola non si capisce, si accetta. O si rifiuta. Non ci sono mezze misure. Oggi è proprietà privata, e si può visitare solo su prenotazione. Ma non aspettatevi la solita visita guidata con cuffiette e voce impostata. Ad accogliere i visitatori c’è Marco Solari, nipote di Buzzi, erede spirituale e custode di un’opera che continua a trasformarsi.

Solari è, come la Scarzuola, una figura che non lascia indifferenti. Cicerone e provocatore, filosofo e giullare, alterna citazioni colte a battute taglienti, spiegazioni esoteriche a osservazioni irriverenti. Alcuni lo adorano, altri lo trovano insopportabile. Ma tutti, alla fine, ne escono cambiati. O almeno un po’ più confusi, che in certi casi è già un buon segno.

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