Salumi: se trovi questa dicitura nell’etichetta contiene carne di cavallo. Una precisazione per tutti gli appassionati della buona tavola.
Una delle produzioni alimentari più comuni e diffuse in tutta la Penisola c’è sicuramente quella dei salumi. Da nord a sud questo particolare modo di lavorare e conservare la carne regala vere prelibatezze per gli amanti della buona tavola. Un prodotto tradizionale quindi che con l’industria alimentare è diventato, nel corso del tempo, una presenza costante nelle tavole degli italiani.

In genere la carne originale con cui si preparano i salumi è quella suina, ma non mancano nemmeno quelli derivati dalla carne bovina, ovina ed equina. Dipende dalle condizioni locali e dal tipo di allevamento prevalente in una determinata area. Proprio perché allevamento animale e preparazione di questo prodotto sono strettamente connessi almeno nelle versioni artigianali. Nei salumi industriali lo strumento principale per avere informazioni sugli ingredienti è senza dubbio l’etichetta, da leggere sempre con attenzione.
Carne di cavallo e salumi, in che occasione
Una delle controindicazioni al consumo di questi saporiti prodotti è la presenza eccessiva di grassi, pericolosi per la salute. In effetti, un uso esagerato di salumi è da sconsigliare in una dieta equilibrata. Ma basta osservare alcune precauzioni e contenere il consumo settimanale di questo prodotto, per evitare problemi di salute, almeno nelle persone sane.

Esistono poi salumi magri con un contenuto di grassi ridotto. Un esempio è dato dalla bresaola, saporita e magra, prodotta in special modo in diverse regioni del Nord d’Italia. E a questo proposito occorre sfatare una sorta di leggenda metropolitana, secondo cui questo salume è prodotto con carne di cavallo, una cosa inammissibile per molti consumatori.
La carne con cui si prepara la bresaola è quella bovina, di manzo quindi. Il taglio che si usa è quello della coscia dell’animale, in particolare la punta d’anca, quantomeno nei luoghi di preparazione tradizionale della bresaola. Pensiamo a quella prodotta in Valtellina, nel nord della Lombardia, con bovini allevati nei pascoli delle Alpi. È un salume magro, proteico e povero di grassi.
Dunque la bresaola maggiormente diffusa nei banchi gastronomia è quella bovina. Esistono delle preparazioni con carne equina e in particolare di cavallo. Ma sono molto più rare e comunque l’origine equina della carne deve essere chiaramente indicata nell’etichetta. La dicitura presente deve essere bresaola di cavallo o bresaola di equino. In mancanza di queste indicazioni il salume è sicuramente di origine bovina e può essere consumato con tranquillità: non c’è traccia di cavallo.