Francesco Clemente

Nasce il 23 marzo 1952 a Napoli. Dopo la maturità, inizia a dipingere da autodidatta e a scrivere poesie. Nel 1970 si trasferisce a Roma per frequentare la facoltà di Architettura, che in seguito abbandona per dedicarsi all'attività artistica, stringendo amicizia con Cy Twombly e Alighiero Boetti. Con quest'ultimo attraversa a piedi l'Afghanistan nel 1974. Nello stesso anno conosce Joseph Beuys, con cuo condivide l'interesse per l'Antoposofia. Alla ricerca di nuovi stimoli, nel 1976-77 vive a Madras, in India, da lui scoperta nel 1973, dove apre uno studio. L'interesse per i testi teosofici e la cultura indu si combina presto con quello per le tradizioni artigiane locali, da cui nascono, ad esempio, la serie Pinxit (1980–81) o le illustrazioni per la raccolta di volumi Selected Poems, 1958-1984 curata da Raymond Foye (1986). Pur mantenendo un rapporto privilegiato con il disegno, sperimenta numerose tecniche, dalla pittura a olio al mosaico, dall'affresco all'incisione, alla scultura. Nelle sue opere, strutturate come appunti di un diario di viaggio o di un intimo journal, elementi astratti, figure, il proprio autoritratto, suggestioni decorative e simboli mutuati dall'arte orientale, dall'antichità classica e dalla cultura popolare del cinema e della televisione si mescolano, per parlare di sessualità, mito, spiritualità, sogno. Nel 1979 è inserito da Achille Bonito Oliva tra gli esponenti della Transavanguardia - volta a riaffermare nell'arte la manualità dopo le tendenze concettuali e performative del decennio precedente - ed espone alla 39a Biennale di Venezia. L'anno successivo si trasferisce a New York, dove studia il sanscrito e crea la prima serie di dipinti di grande formato, The Fourteen Stations, esposta nel 1983 alla Whitechapel Art Gallery di Londra. Contemporaneamente, collabora con Andy Warhol e Jean-Michel Basquiat e nel 1985 realizza i murales per il nightclub Palladium (demolito). Negli anni novanta scopre la Giamaica e apre uno studio in Nuovo Messico, dove apprende una particolare tecnica di affresco a cera. È l'autore dei quadri e disegni realizzati dal protagonista del film Paradiso Perduto, diretto nel 1998 da Alfonso Cuarón e ispirato al romanzo di Charles Dickens, Great Expectations. Nel 1999 il Salomon R. Guggenheim Museum di New York gli dedica una grande retrospettiva, in cui sono esposte anche le famose collaborazioni degli anni ottanta. Risalgono invece al 2000 il murale e i paralumi per il nuovo Hudson Hotel di New York. Dopo l'antologica organizzata nel 2003 dal Museo Nazionale di Napoli, su incarico della Fondazione Donna Regina compie nel 2004 un'opera site specific per il museo MADRE, Ab Ovo: un pavimento con inserimenti zoomorfi, che rinnova la tradizione delle antiche maioliche campane. Due anni dopo sono presentate al MAXXI di Roma opere recenti tratte dalla serie Tandoori (2003), che trae spunto dall'iconografia indiana e pastelli inediti del 2006 ispirati all'arte cristiana. Lavora tra Madras a New York.