Ettore Sottsass jr.
Annali delle Arti
29.04.2004 - 16.06.2004
a cura di Milco Carboni
Nella carriera di Ettore Sottsass [Innsbruck 1917 – Milano 2007], architetto e designer di fama internazionale, la fotografia ha rappresentato uno strumento essenziale d'indagine sul mondo, attraversando tutta la sua vita creativa. La retrospettiva ospitata al Museo di Capodimonte per l'atteso appuntamento degli Annali delle Arti intende ripercorrere questa ricerca con più di quattrocento fotografie, qui articolate in tre grandi sezioni. La prima raccoglie le immagini che Sottsass ha scattato dal 1943, mentre era soldato sul fronte di guerra, e per tutto il resto della sua vita, elaborando una sorta di autobiografia visiva, che è divenuta un’installazione di 356 immagini (1943-2003). La seconda si focalizza sugli anni settanta quando, in un periodo di profonda crisi professionale e di riflessione critica sul razionalismo, la fotografia diventa per lui il mezzo alternativo utile a cogliere una diversa relazione tra uomo e spazio. La serie Metafore, realizzata viaggiando per sei anni tra lo studio di Milano e in giro per la Spagna con Eulalia Grau (artista spagnola e sua compagna dal 1970), gli ha permesso infatti di «ristabilire un rapporto fisico con il cosmo, unico ambiente reale, proprio perché non è misurabile, né prevedibile, né controllabile, né conoscibile... mi pareva che se si voleva riconquistare qualche cosa bisognasse cominciare a riconquistare i gesti microscopici, le azioni elementari, il senso della propria posizione.»
La terza sezione, infine, presenta in anteprima otto fotografie in bianco e nero montate su alluminio di grande formato, dal titolo Rocce, nelle quali Sottsass ha avviato un'analisi sulle sedimentazioni vulcaniche nelle isole Eolie: un omaggio all'amore per il Mediterraneo nutrito dall'artista, che negli ultimi anni della sua vita usava trasferirsi per lunghi periodi a Filicudi.