Dynys - Presepe

dal 23 novembre 2023

A cura di Eduardo Cicelyn

napoli è una multivisione artistica, del passato e del presente e anche del sotto e del sopra: catacombe, camminamenti scolpiti nel tufo, ipogei ma anche i nuovissimi percorsi sotterranei della metropolitana punteggiati di opere d’arte contemporanea, ricche fondamenta di un paesaggio esterno in cui si ergono musei di fama. l’unicità di napoli è nei legami indissolubili, quasi incestuosi, tra il dentro e il fuori, tra le cose morte e il presente palpitante, come se al tempo, il lungo tempo trascorso in secoli e millenni, non fosse stato concesso lo spazio per distinguersi, separarsi e dividere la città in zone d’influenza di questo o quel monumento. visitare napoli è fare esperienza di un’altra storia possibile, mettendo da parte manuali, dimenticando cartografie, cronologie, contestando saperi acquisiti. qui niente riposa in pace e tutto vive e si mescola nel flusso della quotidianità metropolitana che è energia, desiderio di cambiamento ma anche consapevolezza alchemica che nulla si crea e nulla si distrugge. la tradizione napoletana è immersa in questa specie di futuro remoto che tiene in movimento la storia tra presente e passato, che la espone e la vende nelle botteghe che si fingono antiche e sulle bancarelle che mescolano il vero col falso. san gregorio armeno è l’epicentro di una delle più note, la cultura del presepe, la natività, i pastori: un piccolo mondo costruito e ricostruito con cartone, sughero, colla, terracotta. ora un’artista appassionata di napoli l’ha presa e rifatta a modo suo ed ecco la sua idea di presepe rutilante di forme alterate e colori rinnovati, architettura astratta, rarefatta, disincarnata. la preziosa eredità di un sapere artigianale unico ribaltato con un colpo di mano. singole figure, scene, angeli sorgono dal pavimento come presenze sospese nel nulla in una scansione che disegna la griglia geometrica di un mondo solo immaginario. il paesaggio saputo e risaputo è l’orizzonte bianco della galleria trafitto qua e là dai resti di una cometa metallica. solo l’essenziale. come un’idea perduta, spaesata. e tutto realizzato in un laboratorio napoletano, a quattro mani con gli artigiani più esperti, in mesi e mesi di lavoro in comune. fare arte con dedizione estrema cercando il calore e il conforto di altre mani sapienti è ciò che rende speciale e notevole l’opera multiforme della dynys. condividere idee, mezzi e pratiche è il suo modo di creare restando dentro o almeno vicino ai pensieri e ai sogni di chiunque e di qualunque cosa sia intorno. qua fuori d’altronde c’è napoli che preme ed entra nella nuova opera d’arte. la città che tutto assorbe e rimastica. perciò anche questo presepe impossibile, forse neanche così diverso per ispirazione, vorremmo pensarlo dentro la rocambolesca avventura umana del luogo che sa conservare le credenze più antiche nei modi più strani e imprevisti della modernità. dove anche la bellezza dei corpi e delle anime è un’ipotesi incerta magari un’approssimazione che si raggiunge per eccesso di grazia o per difetto di forma nell’immagine che si fa di giorno per disfarsi durante la notte.

Dynys - Presepe